La rotta della nautica tra sostenibilità, innovazione e burocrazia.
Sostenibilità, innovazione e competitività sono le tre direttrici che hanno animato la seconda giornata del 65° Salone Nautico Internazionale. Il settore nautico, con la sua prestigiosa filiera, ha dimostrato di essere in prima linea su questi temi, affrontandoli in una serie di convegni e incontri che hanno riunito leader del settore, rappresentanti istituzionali e operatori.
La nautica a vela verso la sostenibilità: il World Yachting Sustainability Forum
Il World Yachting Sustainability Forum, giunto alla sua quarta edizione, ha messo in evidenza come la sostenibilità non sia più un tema di nicchia, ma una priorità per l’industria nautica. Con oltre 120 delegati, l’evento ha visto la partecipazione di esperti della Commissione Europea, che hanno presentato i sei pilastri del nuovo Patto Europeo per gli Oceani. Il messaggio è chiaro: l’industria deve assumere un ruolo proattivo e autonomo nella definizione della “blue economy” europea, superando la sua tradizionale posizione di semplice appendice del turismo o della cantieristica.
Un’analisi di McKinsey & Company ha confermato il trend: i consumatori, in particolare i più giovani, stanno ridefinendo il mercato. Il 79% degli acquirenti di imbarcazioni ricerca attivamente prodotti e servizi responsabili. L’età media dei proprietari è scesa dai 55-65 ai 45-55 anni e questa nuova generazione è disposta a investire di più in soluzioni sostenibili, a patto che il valore sia evidente. L’industria è chiamata a comunicare in modo efficace i benefici di lungo periodo, come la riduzione dei costi operativi e il miglioramento dell’efficienza, per giustificare i costi iniziali più elevati.
Il dibattito tra i leader del settore ha mostrato un quadro complesso. Sebbene l’interesse dei clienti sia in crescita, il divario tra la loro disponibilità a pagare un piccolo sovrapprezzo (10-15%) e i costi effettivi delle tecnologie “green” (40-50%) rimane una sfida. Tuttavia, come sottolineato da Giordano Pellacano di Ferretti Group, queste pressioni non sono un peso, ma un catalizzatore che stimola creatività e innovazione. Il designer Dan Lenard ha lanciato una provocazione: è tempo di abbandonare il paradigma del “più grande, più veloce, più pesante” e ridisegnare la nautica con carene più filanti e motori più piccoli, rendendo la sostenibilità un valore aspirazionale.
La competitività della bandiera italiana
Un altro tema centrale della giornata è stato il convegno sulla “Competitività della bandiera italiana”, organizzato da TopLegal in collaborazione con Confindustria Nautica. Il dibattito ha messo in luce la necessità di rendere più attraente la bandiera nazionale per le flotte mercantili e da diporto.
Secondo i relatori, il sistema sconta una burocrazia asfissiante e un quadro normativo frammentato, che provoca incertezza e penalizza la competitività. Questo scenario rischia di favorire la delocalizzazione delle imprese verso Paesi con normative meno stringenti. Gli operatori hanno chiesto a gran voce semplificazioni, incentivi e un registro più snello per riportare flotte e traffici sotto la bandiera italiana, rafforzando così l’intera filiera marittima e generando valore per il Paese.
Dalla pesca sostenibile allo sport: il Salone, un crocevia di iniziative
La giornata è stata arricchita da altri eventi di rilievo. L’Eberhard & Co. Theatre ha ospitato la presentazione di CORE, un progetto transfrontaliero tra Italia e Francia per sostenere la piccola pesca nell’alto Tirreno, con l’obiettivo di creare un modello condiviso di gestione e attrarre i giovani al settore.

Infine, l’attenzione si è spostata anche sullo sport: il Comune di Genova ha illustrato le politiche sportive per il prossimo quinquennio, culminate con l’annuncio del Test-match di rugby tra Italia e Samoa che si terrà nel capoluogo ligure. Il Salone Nautico si conferma così non solo una vetrina per l’eccellenza industriale, ma un crocevia di idee e iniziative che spaziano dall’economia all’ambiente, fino allo sport.